Huffington Post, Maria Cristina Urbano: Aziende e sindacati remino nella stessa direzione o il comparto sicurezza affonda

di Maria Cristina Urbano – 18 Marzo 2024 alle 11:56

Le aziende si sono rese disponibili a condizioni contrattuali assolutamente migliorative, sanando le situazioni oggettivamente critiche e ponendo le condizioni per proseguire il percorso di alta professionalizzazione del loro personale

Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro con il sottosegretario al Ministero del Lavoro, sen. Claudio Durigon, nel corso del quale si è affrontato il tema dell’integrazione del CCNL di comparto, sulla quale è stato raggiunto l’accordo tra le parti lo scorso 16 febbraio. 

ASSIV ha ribadito la magnitudo delle difficoltà che le aziende si trovano ad affrontare nel sostenere un così cospicuo e repentino aumento dei salari relativi agli operatori della sicurezza, cui si aggiunge quello per il personale decretato. Si è trattato di un negoziato difficilissimo, condizionato da fattori esogeni, che ASSIV ha affrontato con grande senso di responsabilità, con l’obiettivo di perseguire un risultato di compromesso, capace di mediare fra la necessità di riallineamento dei costi legati al lavoro e la loro sostenibilità nel lungo periodo.

Allo stesso tempo ASSIV e Lega delle Cooperative, supportati dalle rispettive strutture di confederazione nel limitare la pretesa sindacale già accettata da parte del tavolo datoriale, convinte del valore intrinseco connesso alla salvaguardia dell’unità del tavolo intorno al quale erano rappresentate tutte le parti sociali, hanno svolto un faticoso lavoro di ricucitura che ha messo a dura prova i nervi, ma che ha conseguito risultati positivi che sono stati riconosciuti come tali da tutte le parti interessate.

A ogni modo l’interlocuzione con il ministero si è sviluppata su tre assi, il primo e il più importante la richiesta della pubblicazione in tempi rapidissimi delle tabelle del costo medio orario del lavoro da adottare con Decreto Ministeriale, strumento indispensabile per consentire ai committenti, sia pubblici che privati, l’elaborazione di bandi di gara valorizzati secondo gli attuali costi del lavoro. Quindi l’emanazione, da parte del Ministero del Lavoro, di una Circolare o di una Nota di accompagnamento, che ribadisca l’obbligo, per la stazione appaltante, di indicare il CCNL di riferimento e l’incomprimibilità degli oneri derivanti dal costo del lavoro. Infine l’introduzione di una norma ad hoc che garantisca il riallineamento economico dei contratti in esecuzione, per tener conto del sostanziale aumento delle retribuzioni conseguenza del nuovo quadro contrattuale o, in caso di mancato adeguamento dei corrispettivi, quantomeno la facoltà per l’appaltatore di sciogliere il vincolo contrattuale.

Ci pare di poter affermare, senza possibilità di smentita, che le aziende si sono rese disponibili a condizioni contrattuali assolutamente migliorative, sanando le situazioni oggettivamente critiche e ponendo le condizioni per proseguire il percorso di alta professionalizzazione del loro personale. Ci attendiamo che i sindacati sappiano comunicare correttamente tale sforzo ai lavoratori, in un rinnovato patto sociale che non potrà che garantire al comparto nuovo slancio. Allo stesso modo, ci attendiamo che governo e istituzioni vogliano accompagnare questo percorso garantendo la piena applicazione della normativa di riferimento. Sulla barca, o si rema tutti nella stessa direzione o si affonda…

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