Huffington Post: Funzionalità e regolamentazioni, in arrivo nuove norme per la sicurezza privata
di Maria Cristina Urbano
L’impegno del governo nel riconoscere la necessità della creazione di un quadro normativo è un primo passo verso il principio della sussidiarietà tra Forze dell’Ordine e vigilanza privata
L’ordine del giorno 9/1627/123 accolto dal governo in fase di conversione in legge del DDL bilancio 2024, a firma Caramanna, Mollicone, Ambrosi, esponenti di primo piano di Fratelli d’Italia, riconosce una volta di più il ruolo preminente che il comparto della sicurezza privata svolge nel sistema sicurezza Paese.
L’impegno assunto dal governo “a valutare l’opportunità di intervenire per regolamentare il settore della sicurezza privata non armata attualmente in crisi per effetto della mancanza di un quadro normativo definito” non è di poco conto e costituisce un ulteriore tassello, qualora trovasse concreta applicazione, del lavoro certosino che ASSIV porta avanti da tempo, anche attraverso il dialogo e il confronto con le istituzioni. Confronto che si pone l’obiettivo di definire ogni strumento normativo e regolamentare atto ad implementare il quadro legislativo vigente, affinché trovi piena applicazione il principio della sussidiarietà tra Forze dell’Ordine e vigilanza privata, concetto innovativo nel nostro Paese se applicato alla sicurezza, ma dal quale non si può prescindere nell’ottica di una rinnovata alleanza tra pubblico e privato per garantire alti livelli di sicurezza e al contempo la ottimizzazione nell’impiego delle risorse, umane ed economiche, in specie quelle pubbliche.
Ma questo intendimento dell’esecutivo, ci piace credere, non sarebbe stato possibile in assenza di una felice intuizione della nostra associazione, ossia l’esigenza di far certificare da enti terzi sia i livelli qualitativi dei processi di erogazione dei servizi di sicurezza non armati, sia quelli dei lavoratori che li eseguono.
Lo scorso novembre, infatti, in occasione della manifestazione Sicurezza 2023 organizzata a Rho Fiera Milano, ASSIV ha organizzato un talk per raccontare come la prassi di riferimento UNI numero 54 del 2019, che rappresentava il primo tentativo di introdurre prescrizioni tecniche e modelli applicativi al comparto della Sicurezza privata non armata, si fosse finalmente evoluta nelle norme UNI 11925 e UNI 11926, definite nell’ambito dei lavori del CT043/GL 05 “Organizzazione e gestione della sicurezza”.
La UNI/PdR 54 definiva i requisiti di conoscenza, abilità e competenza dei diversi professionisti che operano nel settore, introducendo norme tecniche sviluppate in UNI nell’ambito di un gruppo di lavoro ad hoc. Il fulcro della prassi si concentrava, quindi, su quei servizi ausiliari alla sicurezza, erogati da risorse qualificate, che non sono sottoposti all’esclusiva giurisdizione di soggetti con autorizzazione di polizia.
Dopo due anni dalla pubblicazione e dall’applicazione di detta prassi, occorreva valutare l’opportunità di farla evolvere in un documento normativo. Considerata la necessità, da sempre sentita da ASSIV, di dotare il sistema dei servizi di sicurezza disarmati di norme in grado di garantire il mercato, l’Associazione si è spesa in maniera risoluta per procedere in tal senso.
Da qui l’avvio dei lavori, la stesure delle due norme ed il via all’inchiesta pubblica, che, una volta conclusa, ha registrato una totale adesione degli esperti del settore, senza che venisse mosso nessun rilievo. Quindi si è potuto procedere con la fase di consolidamento delle due norme: la UNI 11925 e la UNI 11926.
La prima norma definisce i requisiti relativi all’attività professionale degli operatori dei servizi ausiliari alla sicurezza, ossia gli addetti di imprese incaricate della gestione del patrimonio di una organizzazione al fine di assicurarne i requisiti di fruibilità, disponibilità, funzionalità. La seconda identifica i servizi ausiliari alla sicurezza non regolamentati da norme cogenti e idonei ad assicurare le condizioni di fruibilità di beni materiali e immateriali di una organizzazione, da parte dei suoi utenti, nonché lavoratori e altre persone coinvolte.
A distanza di poche settimana dal nostro talk, ritengo che Parlamento e Governo abbiano deciso di valorizzare il grande lavoro svolto nel merito dal nostro comparto, nell’auspicio che le due norme UNI possano servire a ridefinire tutto il quadro regolamentare del personale non armato.
Nelle premesse all’ordine del giorno si parla, infatti, di “panorama della sicurezza privata in Italia (che) ha attraversato un’importante trasformazione, culminata nel 2023 con l’emanazione di due innovative norme tecniche UNI che stabiliscono con chiarezza le competenze richieste agli operatori del settore e i criteri organizzativi che le aziende devono rispettare”; ancora, “una vera e propria rivoluzione per il mondo della sicurezza e una grande opportunità, non solo per regolamentare un settore, quello della sicurezza non armata, […] ma anche per dare dignità, professionalità e competenza a circa 150.000 operatori che quotidianamente operano in questo ambito”: insomma, norme UNI come vero e proprio grimaldello per intervenire da un punto di vista normativo, a beneficio del comparto e dei suoi operatori ma, in ultima istanza, a beneficio dell’intera collettività, che potrà godere di livelli professionali sempre più alti degli operatori della sicurezza. Chiaramente un gioco a somma positiva, che potrà avere ripercussioni positive sui livelli salariali, come già accaduto in occasione della spiccata professionalizzazione delle guardie particolari giurate, ossia del personale armato.
L’obiettivo di ASSIV delle prossime settimane è di continuare a tenere alta l’attenzione su questo intendimento, necessario a completare un quadro normativo di riferimento già decisamente innovativo. Noi, come sempre, siamo pronti a contribuire con proposte, dati, e la profonda conoscenza del settore, acquisita negli anni e nei diversi ambiti operativi. Ma ci attendiamo che le istituzioni facciano la loro parte.