A Venezia la misura è colma. I borseggi, soprattutto a Piazzale Roma, sono ormai all’ordine del giorno: la situazione è grave e sotto gli occhi di tutti. La recente introduzione di guardie giurate in uno dei principali snodi della città è sicuramente un segnale positivo. Ma non può bastare.

Chiunque passi per Piazzale Roma vede con i propri occhi ciò che succede: gruppi organizzati che agiscono con disinvoltura, colpiscono e si dileguano, spesso indisturbati. I furti si ripetono con una frequenza che fa rabbia e lascia l’amaro in bocca, soprattutto perché a rimetterci sono sempre gli stessi: cittadini, pendolari, turisti.

La vigilanza privata può rappresentare un primo passo, ma non possiamo illuderci che risolva il problema da sola. Serve un piano vero, deciso, costruito fianco a fianco con le forze dell’ordine. Serve una presenza costante, visibile e autorevole sul territorio. Servono telecamere, controlli intelligenti, e soprattutto una strategia che parta dall’alto ma si sviluppi sul campo.

Venezia è una città unica al mondo, un patrimonio di tutti. Ma non può diventare una giungla dove a farla da padroni sono delinquenti seriali che approfittano dell’immobilismo. È ora che le istituzioni si assumano la responsabilità di garantire sicurezza, e che lo facciano con serietà, visione e coraggio. Basta misure-tampone: è il momento delle soluzioni strutturali.

Qui gli articoli di stampa: https://www.veneziatoday.it/cronaca/vigilanza-privata-contro-borseggi-piazzale-roma-consigliera-monica-poli-ringrazia.html

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